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Praxis Consulting: Andrea Vivi nuovo Amministratore Delegato
8 Ottobre 2021
FAQ sul green pass da parte del Presidente del Consiglio
20 Ottobre 2021

Green pass obbligatorio sul lavoro: cosa bisogna fare

15 Ottobre 2021

Da venerdì 15 ottobre scatta l'obbligo del Green pass per tutti i lavoratori, che durerà almeno fino 31/12/2021, quando dovrebbe concludersi lo stato di emergenza. La quotidianità in azienda cambia in seguito alle nuove regole da seguire.

D'ora in poi non sarà possibile recarsi sul luogo di lavoro senza avere con sé il Green pass. La disposizione rientra nel nuovo decreto legge contenente le "Misure urgenti per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde Covid-19 e il rafforzamento del sistema di screening". La misura è in vigore per i lavoratori pubblici, privati, autonomi e somministrati.

Martedì 12 ottobre il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha firmato altri due dpcm sulle linee guida per il rientro in ufficio dei dipendenti della Pubblica amministrazione e quello sulle modalità di controllo della certificazione verde sia per l’impiego pubblico che per quello privato. Insieme al decreto sono state pubblicate anche una lista di 11 Faq (domande frequenti) per rispondere ai dubbi dei cittadini. 

  • I dipendenti che si presenteranno in azienda e dichiareranno correttamente di essere senza Green pass non potranno effettuare la prestazione lavorativa. Risulteranno quindi assenti ingiustificati, non riceveranno lo stipendio ma non saranno sottoposti a sanzioni disciplinari. Il lavoratore assente ingiustificato non avrà diritto alla retribuzione ma conserverà il posto di lavoro e potrà rientrare il primo gennaio con la fine dello stato di emergenza, a meno che questo non venga prorogato, o nel caso presentasse un green pass valido.
  • Il lavoratore assente potrà però essere sostituto per un periodo di 20 giorni (con la formula 10+10), solo nelle aziende con meno di 15 dipendenti, anche se non è ancora stato stabilita la tipologia contrattuale da utilizzare per la sostituzione. Va detto anche che, secondo quanto riportato da una circolare di Confindustria, se la mancanza del lavoratore causa danni all’azienda, questa avrà tutti gli estremi per rivalersi sul dipendente.
  • Chi esibirà un certificato rilasciato da un medico che somministra servizi vaccinali attestante la non idoneità alla vaccinazione, sarà esentato dal presentare la certificazione verde e gli verrà assegnato un QR Code specifico. Invece, i lavoratori che entreranno in azienda senza Green pass eludendo i controlli o con un pass falso rischiano la sanzione disciplinare e, nei casi più gravi, anche il licenziamento. A queste si aggiunge una sanzione da 600 a 1.500 euro.
  • Nel decreto sono presenti indicazioni specifiche per parrucchieri, estetisti e operatori dei servizi alla persona. Questi non dovranno controllare il Green pass ai clienti, così come non saranno assolutamente obbligati a esibirlo, se non al datore di lavoro o alla persona con l'incarico di controllare il pass. Anche per tassisti e autisti di auto a noleggio con conducente sono valide le stesse misure.
  • Il decreto aggiunge inoltre che la possibilità di lavorare in smart working non dev'essere data a chi non è in possesso del Green pass: "Non è consentito in alcun modo, in quanto elusivo del predetto obbligo, individuare i lavoratori da adibire al lavoro agile sulla base del mancato possesso di tale certificazione", si legge nel testo. 
  • Sarà prerogativa del datore di lavoro accertarsi che i dipendenti abbiano la certificazione e che questa sia valida. Potrà effettuare il controllo personalmente o scegliere all'interno dell'azienda un incaricato dei controlli. Il Garante della privacy, interpellato dal Governo, il 12 ottobre ha dato l’ok all’uso di applicazioni e piattaforme digitali specifiche per la verifica dei Green pass, definendo anche le regole da rispettare per tutelare i dati sensibili dei lavoratori. Per la pubblica amministrazione, nuove funzionalità potranno essere aggiunte alla piattaforma Noipa o al portale Inps. Se si tratta di uffici o aziende pubbliche con più di mille dipendenti sarà previsto un servizio con la piattaforma nazionale Dgc fornita dal Governo. Le realtà più piccole invece potranno verificare manualmente la validità del certificato servendosi dell'app "VerificaC19", con la quale può essere scansionato il QR Code presente sul pass.
  • Il controllo della certificazione dei dipendenti esterni con contratti di somministrazione verrà effettuato sia dalla società somministrante che dall’azienda presso la quale il lavoratore svolge la prestazione. Anche per i lavoratori autonomi che svolgono un'attività lavorativa, di formazione o di volontariato in azienda il datore di lavoro o la persona incaricata del controllo dovrà accertare la presenza di green pass e la sua validità.
  • Il Garante ha precisato che per la protezione dei dati personali, l’attività di verifica "non dovrà comportare la raccolta dati dell’interessato in qualunque forma". E anche il QR Code collegato al Green pass non potrà essere in alcun modo conservato dal datore di lavoro, né ovviamente utilizzato in seguito. Anche tutte le informazioni rilevate durante i controlli automatizzati non dovranno essere registrate né utilizzate in seguito.
  • Il datore o l’incaricato che si occuperà di controllare il Green pass potrà richiedere al proprio dipendente di presentare in anticipo il certificato. Le recenti linee guida del Governo hanno stabilito che l'azienda potrà richiedere con l'anticipo che ritiene opportuno la certificazione per programmare le attività lavorative. Il Garante ha però specificato che questo potrà avvenire solo se "in relazione agli obblighi di lealtà e di collaborazione derivanti dal rapporto di lavoro".
  • Se durante un controllo a campione le forze dell'ordine dovessero scoprire un datore inadempiente, la sanzione amministrativa in cui potrebbe incorrere va dai 400 ai 1.000 euro. Il decreto consente di non effettuare il controllo ogni giorno su ogni lavoratore ma di farlo a campione e a rotazione nell'arco dei cinque giorni lavorativi, almeno sul 20% della popolazione aziendale ogni giorno. 
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